sabato 13 aprile 2013

PHIL LEE "THE FALL & FURTHER DECLINE OF THE MIGHTY KING OF LOVE"

Phil Lee, una vera e propria istituzione a Nashville. The Mighty King of Love è tornato, a suonare come Dylan, quasi un marchio di qualità. Egli è stato un batterista, un tassista, un camionista, un roadie e, negli ultimi sette anni, un discreto lanciatore coltelli. Arguto, compassionevole, profano, misantropa, egli può essere tutte queste cose e altre ancora, mai essere banale o insignificante. Blues, folk, country e radici dell’Americana, The Fall and Further Decline of the Mighty King of Love, parte da una ricetta condita con un pizzico di malinconia e chitarre. L'impressione generale di questo mucchio di canzoni che Phil Lee e i suoi amici interpretano, è come sè hanno appena avuto una esplosione, le parole sono spesso divertenti e inconcludenti. La suprema musicalità che Phil Lee e i suoi amici ci mettono in  questo album, dimostra che sono di una strada avanti, rispetto a quello che si può sentire altrove. Dopo l'ascolto di questo album, direi che ogni canzone è uno spettacolo. Phil mette insieme una band, incluso il leggendario Richard Bennett, che mettono insieme brani folk accanto a un grande blues. Durante l'ascolto, ci si accorge che le singole tracce non possono avere un senso una accanto all'altra, ma alla fine ci si rende conto che non c'era altro modo per realizzare questo Album. Sviluppa un blues fuori del paranoico, poche persone possono scrivere della miseria con un senso di gioia. PHIL LEE


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