Nuovo e quinto album di India. Arie, cantautrice del R&B e del neo soul, "Songsversation", che ci mostra un artista che, per meglio o per peggio, rimane cosi definita alla seconda canzone dal suo primo album. Classe 1975 nata a Denver, in Colorado, più di un decennio dopo il suo debutto musicale e a quattro anni dall'ultima registrazione, non si può fare a meno di notare, che tutti i suoi messaggi inclusi nell'album sono certamente diventati eccessivamente familiari, mentre i suoi testi sono ampiamente spazzolati, molto frequentemente, con un suono troppo trasparente. C'è ancora della bellezza, però, nella sua semplicità. Influenze mediorientali, strumentazione live e temi spirituali, ma certamente così erano i suoi più grandi successi. Infatti ha venduto nel mondo la bellezza di più, di dieci milioni di dischi e vinto diversi Grammy Awards. Per la copertina Rosa di SongVersation, dice che è il colore dell'anno, morbido e femminile, e poi rappresenta il cuore. È sempre stato uno dei miei colori preferiti da indossare, e perché mi fa sentire calma. Le mie mani aperti rappresentano l'energia di dare e ricevere. INDIA.ARIE
mercoledì 31 luglio 2013
KINGSTON BLUES "SAILIN"
Kingston Blues è il frutto di un incontro tra Ollie, Jose, Alberto e tutti gli ex studenti del locale Jazz Università di Cadice (Spagna). La loro buona musica corrisponde a un obiettivo di fondere diverse influenze musicali quali blues, jazz, soul, funk, ed anche reggae. La band ha cosi iniziato intensificando la scena musicale nell'Andalusia, riuscendo a farsi un certo nome di se stessi, che coprono vari e ben noti brani, dei più grandi nomi della musica nera. Sono andati in esecuzione all'incirca un anno dopo la loro nascita. Tuttavia, i Kingston Blues hanno spostato gli interessi nel comporre e scrivere le proprie canzoni, e hanno iniziato a costruire il proprio iniziale e recente repertorio. Rafforzati dall'ingresso di tre nuovi membri, Gonzalo, Veronica e Fernando, nel giugno 2012, la band ha pubblicata una demo 'Sailin'', che fu poi registrato e pubblicato come album, avendo un successo locale, buone prestazioni e molti download in internet. "Sailin", è l'album che è stato registrato tra il 2012 e il 2013, e dà uno sguardo alla scelta dei flussi musicali dell'eclettica band. KINGSTON BLUES
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martedì 30 luglio 2013
TRACKLESS "FOR YOUR SOUL"
Inserirli in un particolare genere è quasi impossibile, come si ascolta, combinano la morbidezza del RB a delle piacevoli ed orecchiabili melodie pop, galleggiando sopra solidi e funky grooves. Sembrano una jam band, fino a sentire la complessità musicale della loro improvvisazione, esponendo le loro radici jazz. Il loro sound, che è stato descritto come fresco e unico, li ha portati a grandi opportunità nel breve tempo. I Trackless, sono al loro album di debutto "For Your Soul", che è appunto descrivibile, come una combinazione esplosiva di funk, soul e pop, che portano intensa energia ed entusiasmo ad ogni live. TRACKLESS
lunedì 29 luglio 2013
ROOMFUL OF BLUES "45 LIVE"
Nell'imminente occasione del loro quarantacinquesimo anniversario, i Roomful of Blues, la band di Rhode Island, rilascia il nuovo CD dal vivo "45 Live". Per la registrazione, la band ha organizzato una festa di tre giorni nel marzo del 2013, presso uno dei loro luoghi preferiti, The Ocean Mist, in Matunuck, Rhode Island. L'album risultante, è il 45 Live, il coronamento di successi dei Roomful of Blues, per la potenza vocale e strumentale della band. I Roomful of Blues celebravano il jump blues, RB e musica rock ' n' roll dell'epoca d'oro, della fine degli anni quaranta e cinquanta. Ispirati dallo spirito delle bande rivoluzionarie del decennio della post-seconda guerra mondiale, essi hanno ridato nuova vita alle canzoni d'epoca. Per gli ultimi due decenni, sono stati guidati da Chris Vachon, uno dei chitarristi più sottovalutati nel blues. Scatenati nella sezione fiati, con Rich Lataille al tenore e al sax alto, e il terrificante nuovo vocalist, Phil Pemberton, si possono considerare, una delle band di swing blues più esuberante e chiassose, sin dal 1967. In 45 anni hanno miscellato swing, rock and roll, jump blues, Boogie-Woogie e soul, guadagnando cinque nomination ai Grammy Award e molti altri riconoscimenti, tra cui sette Blues Music Awards (con una vittoria come Blues Band Of The Year nel 2005), ed infine il Down Beat International Critics Poll, li ha selezionati due volte come migliore Blues Band. ROOMFUL OF BLUES
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domenica 28 luglio 2013
SHOSHANA BUSH & FRIENDS "LIVE AT CATALINA JAZZ CLUB"
Shoshana Bush, cresciuta a Los Angeles, cantante di jazz e blues con la sua sensibilità verso la West coast. Vive a New York al fine di esplorare il rapporto del jazz in città. Influenzata dalla grande vocalist Nina Simone, Blossom Dearie e Ahmad Jamal, Shoshana sceglie canzoni basati sul suo istinto come un narratrice e il suo amore multi-genere della musica. Dopo la laurea alla Columbia University, con una laurea in studi jazz, ha lavorata con George Lewis, Barry Harris e Christine Correa. Negli anni scorsi ha dato concerti in molte sale, tra cui spicca quello al Catalina Jazz Club, una performance jazz live, lo scorso 3 gennaio 2013, che adesso possiamo cosi ascoltare sul disco in uscita. Molto sensibile, è in grado di trasmettere il testo delle canzoni su ballate, molto colloquiale in tono e ritmo, rende le canzoni un'esperienza di narrazione, come scene di Cabaret. L'uscita dell'album è una nuova pietra miliare, per una giovane cantante in ascesa nel mondo Jazz e Blues. Shoshana Bush è un artista in via di sviluppo, con un brillante futuro come cantante jazz. SHOSHANA BUSH
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venerdì 26 luglio 2013
ALELA DIANE "ABOUT FAREWELL"
Quarto album di Alela Diane "About Farewell", molto intimo è difficile da classificare. Jazz folk o country? La risposta non importa, tanto quanto il fatto che questa è veramente una dolce e meravigliosa creazione, e lascia senza fiato per di più. Diane lavora musicalmente con delle melodie semplici e con una voce inalterata, così come liricamente. Ballate eloquentemente abbattute, forse ispirate dal suo divorzio di vita reale. Ancora una volta, come il suoi precedente tre album, i forti legami familiari rimangono una costante messa a fuoco, nella sua scrittura se non anche nelle collaborazioni musicali dell'artista. Una melodia lamentosa e devastante è tutto ciò che è necessario, per smuovere il vostro cuore. C'è poco più di un inanellamento di chitarra e la voce emotiva di Alela in tutto, ma il suo sottile dolore anelito rimane con voi, per molto tempo ancora, dopo l'ascolto. La fine di una relazione emotivamente molto carica, ha alimentato un numero qualsiasi di grandi canzoni, ma raramente è stato affrontato così eloquentemente o come ammaliante, come le canzoni che compongono questo disco, circa un addio. L'album è essenzialmente un libro di memorie, Diane ha usato la musica per i processi del divorzio. Questo processo dov'è inclusa la successiva dissoluzione della sua band "Alela Diane & Wild Divine", dove il suo ex Tom Bevitori nè era un membro. Agile e graziosa come una cantante jazz, per dei forti ricordi agrodolci, in uno struggimento di canzoni, di una strabiliante poesia. ALELA DIANE
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giovedì 25 luglio 2013
MARIE DAHLSTROM " THE RENDITIONS"
La cantante soul scandinava, Marie Dahlstrom ha da poco pubblicato il suo ultimo album, "The Renditions", per una produzione tutta Danese. Cresciuta a Londra, riesce a dare la sua versione originale e migliore di alcune grandi canzoni di artisti, come Little Dragon, Rihanna, Phil Collins nonchè John Mayer. Le sue interpretazioni sono cosi grandi, con l'aggiunta delle atmosfere sia jazz che soul. La voce di Dahlstrom è stupefacente è molto particolare, e il modo in cui è stato registrato è eccezionale, gli arrangiamenti sono belli e giocano con tanta passione. Vi riesce a trasportare, con dolci echi, con la voce ossessionante di Marie, sopra i suoni incantevoli di sassofoni e pianoforti, per un soul jazz-ottimizzato. MARIE DAHLSTROM
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mercoledì 24 luglio 2013
SUNNA GUNNLAUGS " DISTILLED"
Un disco impressionante nel suo genere, "Distilled", del pianista Islandandese Gunnlaug Sunna e il suo Trio jazz, dove riescono nel combinare l'eleganza dell'approccio del jazz europeo, con le influenze americane. Infatti, egli è un jazzista influenzato da pianisti come Bill Evans e Keith Jarrett, così come i musicisti scandinavi, Bobo Stenson e Jon Balke. Un disco, in cui sia le note atmosfere cool che la qualità meditativa, si disegnano proprio sulle melodie del folk islandese. Quindi s'intende che Gunnlaug, ha beneficiato enormemente del suo tempo negli anni novanta, studiando, osservando ed esibendosi in NYC, facendo diversi album dal 1997, che invariabilmente hanno cosi avuto la partecipazione di Drew Gress, Tony Malaby, Loren Stillman ed Eivind Opsvik. Questo è il prodotto di un artista maturo, essendo l'ottavo rilascio dei Gunnlaug, ma solo il 3°album del trio. Gunnlaug è magistrale, mette un sacco di aria contemplativa in queste canzoni, piacevoli armonie e ritmi fluidi. Molto intraprendente, nelle sue oscillazioni di luce, dove l'armonia sottostante è inconfondibile, e il suo stato di animo astratto, rimane intatto nel suo lirismo rilassato. SUNNA GUNNLAUGS
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martedì 23 luglio 2013
ALTHEA RENE "IN THE FLOW"
Althea Renè è una vera diva del Nu Jazz, RB e del soul, con delle labbra, polmoni e dita d'oro. Ogni singolo frequentatore dei suoi concerti sarà scosso, da tutte le canzoni eseguite da questa artista. Così, si sappia in lungo e in largo, che se non avete visitato il Regno del flautista jazz, Althea Renè, è davvero la regina e riempe un vuoto nel genere. Gli appassionati di musica celebrano le abilità musicale di questa bella Cenerentola, di questa ancor di più elegante signora, che ha un talento estremo, con personale bellezza e lo stile, che trasuda il suo fascino carismatico, nelle performance live, che è una delizia. Imposta una scena sensuale per ogni canzone. Sulle melodie lei soffia morbidamente, il suo flauto magico. Questa artista ineguagliabile, nata il 25 dicembre a Detroit, Michigan, iniziò la sua carriera musicale alla tenera età, di quattro come flautista classico. Ha studiato musica classica, mentre frequentava la Howard University di Washington D.C. e più tardi ottenne ulteriore ispirazione musicale, dalle realizzazioni di suo padre Dezie McCullers. Da allora ha sviluppato il proprio stile creativo. René Althea ha lavorato come funzionario di polizia per più di 11 anni, oggi è un artista a tempo pieno. Eccola ad ascoltarla nel suo ultimo album "In The Fow". ALTHEA RENE'
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lunedì 22 luglio 2013
EMILY BARKER & THE RED CLAY HALO "DEAR RIVER"
Emily Barker nata nel 1983, è una chitarrista, nonchè cantautrice di Bridgetown, Australia occidentale. Con il trio multistrumentale dei The Red Clay Halo, ha registrato quattro album: Photos.Fires.Fables. (2006), Despite The Snow (2008), Almanac (2011) e Dear River (2013). Emily si recò nel Regno Unito nel 2002, di base a Cambridge, dove strinse una collaborazione con il chitarrista Rob Jackson. Essi formarono una band, che fù chiamata The Low Country, pubblicando due album, Welcome To The Low Country (2003) e The Dark Road (2004). Nell'ottobre 2005 Emily ha cosi vinto, nel suo paese, sia la canzone Country dell'anno, che il prestigiosissimo e ambito Australian Music Awards, per la sezione dei Songwriting. Con l'uscita del suo primo album Photos.Fires.Fables. si ebbe la nascita dei The Red Clay Halo, un trio tutto al femminile, con Anna Jenkins, Jo Silverston e Gill Sandell, che collettivamente forniscono cori in armonia, e che suonano rispettivamente, al violino, violoncello, fisarmonica, pianoforte e flauto. Quest'ultimo album "Dear River" è un vero capolavoro, acclamatissimo dalla critica e dal pubblico. Grandi melodie, sciolto, nebbioso, con un tocco acustico, una combinazione di musicalità qualificata. Una produzione di classe, lussureggiante, aiutata da alcuni tratti di fisarmonica e violino dalla sua band. È tutto molto gradevole, include chiare influenze provenienti da altri idiomi musicali: pop, rock e, forse più di tutti, Americana. Con un Emily croccante, con la sua distinta voce, che prende il centro della scena, ma senza sminuire i contributi musicali della band. Senza inutili svolazzi, ed esagerati assoli, e ci si sente come ogni nota suonata ha uno scopo. EMILY BARKER
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domenica 21 luglio 2013
CAITLIN ROSE "THE STAND IN"
Nata a Dallas e poi cresciuta a Nashville, questo è il secondo album di Caitlin "The Stand In", ma le sue influenze avute dagli anni trascorsi a Nashville sono abbastanza chiari. Nomi di influenze, che si riferiscono a Hank Williams e i Rolling Stones, ovviamente. Anche sè lei ha dalla sua, la sana scrittura della canzone melodica. Caitlin dà l'impressione di essere molto ampia di stili, o forse semplicemente non si fissa ad un solo genere. Sul palco, la cantante e songwriter di Nashville, Caitlin Rose è calda, fuori ansiosa. Ha dimostrato la capacità a 25 anni di scrivere canzoni, che ha il suono vintage della sua Nashville, dei favolosi anni cinquanta, aggiungendovi del pop, indie-rock ed un morso lirico, che le ha portata all'essere descritta come la Lily Allen della musica country. Album registrato e in gran parte scritto in collaborazione con i membri della sua band dal vivo, e con due brani composti da Gary Louris dei Jayhawks. Come detto, tradisce ogni sorta di influenze: anni settanta, indie, folk, anni sessanta, girl-pop, southern, soul o ragtime jazz? CAITLIN ROSE
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THE JOE PITTS BAND "PAYIN' THE PRICE"
Joe Pitts entra nel contesto dei grandi del blues, con "Ten Shades Of Blue", ed i risultati si hanno con il live di "Payin' The Price", dove fà un grande ed ottimo lavoro. Scavando in profondità, notiamo che ogni nota sia cantata che suonata, stà a dimostrare un totale impegno per produrre musica evocativa, che sia eccitante e spiritualmente nutriente. Dave Rubin Pitts mantiene questo pacchetto di dieci canzoni come qualsiasi grande artista potrebbe fare, lascia il suo distinto marchio su ciascuno di essi. Assoli di chitarra solidi, gustosi e corposi, tutto pepe per il disco, che ancora una volta sottolineano per Pitts, le più ampie conoscenze sul suo strumento. Pitts utilizza la sua chitarra quasi come un'estensione della sua grande anima, accoppiandola con la spirituale voce esaltata. Ten Shades Of Blue è infatti un avvincente esperienza di ascolto. JOE PITTS BAND
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BLOU DAVILLE "RED VELVET MOTEL"
I Blou Daville, sono un entità con un'anima blues, che mescolano con la musica gitana, il calore della musica soul e le caratteristiche più nere della musica lounge. L’idea nasce tra le pareti di velluto e le melodie rauche in un piccolo club torinese, con una gran voglia di lasciarsi trasportare in un viaggio tra le Colonne Sonore di film Pulp. E' uscito il loro primo lavoro in studio: “Red Velvet Motel”, disco in vinile (in edizione molto limitata), con delle belle copertine più che uniche, in serigrafia artigianale. I Blou Daville sono composti da : Valerio Dee il cantante della band, Lou-C altro cantante d'esperienza, Lou Morel un chitarrista rumoroso, Andrea Skinner alla batteria e Marko Barbieri al contrabbasso. BLOU DAVILLE
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sabato 20 luglio 2013
JP BLUES "MAKE ROOM AT THE TABLE"
JP ha iniziato a suonare la chitarra all'età di 8 anni, a 10 scopri che era la sua vera vocazione. Aveva un 'qualcosa di speciale', riconosciuto poi dal leggendario bluesman Sam 'Bluzman' Taylor. Sam preso JP sotto la sua ala, e lò iniziò alla scuola di blues. JP ha iniziato cosi a suonare in tutto il paese americano, sia con Sam Bluzman Taylor che con Phil Grande e Caroline Aiken. Ha fatto da supporto dall'età di 16 anni, a grandi artisti del calibro di Derek Trucks, che anche di Johnny Winter, per poi seguire Robin Trower, Joe Bonamassa, Cactus e tanti altri. Ho avuto recentemente, la mia grande opportunità di ascoltare il secondo CD della band, dal titolo di "I Will Not Go Quietly", che dà il suono e la cover art di JP Blues, come un tipo duro, virile. Il suono è un rock-blues, ma c'è un sacco di blues qui, troppo, tra cui una grande copertura di Eric Clapton, "Old Love", con cori di Caroline Aiken della Georgia. In tutto, dimostra la sua padronanza della chitarra, fornendo brucianti esecuzioni. Basta ascoltare, l'album precedente "Make Room At The Table", per rendersene conto. JP BLUES
JAMALA "ALL OR NOTHING"
Jamala (il vero nome di Susana Jamaladinova), una Ucraina della Crimea. Cantante di jazz, ma non solo (una soprano lirica spinta), esegue le sue proprie composizioni musicali incrociando jazz, soul, musica world e rhythm blues, con gli elementi classici e gospel. Il punto di svolta della sua carriera, è stato con la sua performance in 'New Wave' del 2009, partecipando al Concorso internazionale di giovani cantanti pop a Jūrmala. La cantante è stato premiata con il primo premio, impressionando la giuria, con il suo eccezionale talento vocale e il modo di cantare una cosi moltitudine varietà di generi. Jamala è stata grande appassionata di musica fin dall'infanzia precoce. Fece la sua prima vera registrazione da gran professionista all'età di 9 anni. Cantò 12 canzoni per bambini e canzoni popolari dei tatari di Crimea. Laureata in pianoforte alla scuola di musica nella sua nativa Alushta, entrò alla Simferopol Music College prendendo il diploma dell'Accademia nazionale di musica di Tchaikovsky. Specializzandosi in canto lirico, Jamala prevedeva di dedicarsi alla musica classica, immaginando la sua carriera come solista per l'Opera, presso la famosa Scala di Milano. Tuttavia la sua vera passione era per il jazz e gli esperimenti con anima e musica orientale, cosi cambiò i suoi piani principali della futura carriera. Jamala fece i suoi primi passi sul grande palcoscenico all'età di quindici anni. Da li in avanti prese parte a decine di concorsi di canto in Ucraina, Russia e in Europa, dove ha ricevuto alcuni prestigiosi riconoscimenti, come il Concorso Europeo Associazione Amici della musica internazionale in Italia. Dal 2001 è stata vocalista in un quintetto vocale "Beauty Band". Dopo il trionfo a Jūrmala, Jamala saltò immediatamente nella categoria dei migliori artisti, eseguendo grandi concerti a Mosca e a Berlino, dove rivelò al pubblico l'intera gamma di potenzialità vocali, e la diversità del materiale musicale. Partecipò in tutte le principali TV dell'Ucraina, ricevendo numerosi premi. L'One Night Only (tributo a Michael Jackson degli artisti top ucraini), vincendo poi all'Elle Style Award, come cantante dell'anno. Trova anche il tempo da dedicare alla musica classica. Nell'estate del 2009 si è esibi nell'opera 'The Spanish Hour' di Maurice Ravel, come nel febbraio 2010 ha preso parte nella produzione operistica di Vasiliy Barchatov sul motivo Bondiana, per il quale è stata notata da Jude Law, il famoso attore britannico. Adesso ha pubblicato un nuovo bellissimo album, "All Or Nothing" tutto da ascoltare, per cosi conoscere Jamala. JAMALA
venerdì 19 luglio 2013
ROY GAINES "TUXEDO BLUES"
Roy Gaines (nato il 12 agosto 1934) è un Blues Man, americano del Texas, chitarrista di blues elettrico, cantante nonchè songwriter. Gaines nacque a Waskom, e si trasferì con la famiglia a Houston all'età di sei anni. Originariamente un devoto del pianoforte, Gaines si appassionò a suonare la chitarra , già nella sua adolescenza, dove cosi conobbe un chitarrista in erba Johnny Copeland. All'età di 14 anni sali sul palco con il suo eroe T Bone Walker, per poi suonare in locali notturni a Houston, prima di trasferirsi a Los Angeles, California. Nel 1955, Gaines appare sulle registrazioni di Bobby Bland, Junior Parker e Big Mama Thornton. Ha poi sostenuto Roy Milton e Chuck Willis, e poi nuovamente lavorato con Walker. Ha pubblicato due album Low-Key nel 1956 e un paio di più negli anni sessanta, con piccole etichette. Nel 1966, Gaines divenne parte della band di supporto di Ray Charles. Altri lavori di sostegno per Gaines includevano sessioni con The Everly Brothers, The Supremes, Bobby Darin, Stevie Wonder e Gladys Knight. Pubblicò il suo album da solista, Gainelining nel 1982. Aveva anche, una piccola parte nel film del 1985, il colore viola. Ascoltiamo uno dei migliori album di Gainer, Tuxedo Blues del 2009. ROY GAINES
AZANIA "RISING"
Cantante sorprendente e originale songwriter, nativa della Sierra Leone in Africa, Azania iniziò la sua dolce carriera musicale, sin da giovane, affascinando il pubblico ai suoi primi concerti. Con oltre seicento concerti realizzati, incluso il preziosissimo passaggo effettuato al Festival di Montreux, ha sorpreso anche più di 4 milioni di telespettatori, vincendo 3 volte il suo show 'Graines de Star' su M6. Artista poliedrica, Azania ci ha preparata quest'anno un nuovo album, "Rising", a ritmi sia di soul che di funk, per il nostro più grande piacere, dell'udito in particolare. Lei ha lasciato Ginevra per unirsi alla leggendaria città di New York, per incantare un pubblico nuovo, con la speranza e la gioia di nuovi stimoli e avventure, sempre forte e inebriante. Azania sapeva già da giovane età, che la canzone sarebbe stata la sua vocazione, e ci dice che l'avventura inizia con un video clip di Whitney Houston. La sua voce è così melodica ed emozionante, che non può che ispirarci dolci sensazioni. Ispirata dalla musica africana, anche se non ha avuto l'opportunità di vivere nel suo paese. Canzoni tradizionali belle, che le piacerebbe cantare un giorno, una canzone nella sua lingua. Azania è un nome datogli da sua madre, che si sentiva molto preoccupata dai problemi dell'apartheid in Sud Africa. C'era al tempo un partito politico che ha proposto di rinominare il paese Azania, significato di 'Libertà'. Questo è un tema importante, che si riferisce alla libertà di espressione, di emancipazione dalle pressioni sociali e scelte di vita in generale. Ti rendi conto molto presto che questo concetto è presente in tutti i settori importanti della vita, e che ci sono opportunità per vivere appieno la libertà, che infine è ancora rara. AZANIA
giovedì 18 luglio 2013
BLUES BOY WILLIE "CAN'T DENY THE BLUES"
Juke Joint, il rè è tornato, con il nuovo album "Can’t Deny The Blues". Come un vino d'annata, ha ottenuto il meglio con l'età. Egli ha una certa classe, e non si trova in giro, quasi nessuno come Willie Boy Blues. Basta citare il nome di Willie Boy Blues, che tutti lo possono cosi riconoscere come un vero bluesman. Willie Boy blues nacque, per poi cantare il suo primo blues, nella comunità piccola di Memphis, TX. La sua primissima rappresentazione fù suonando la batteria per la band di suo fratello e cantando 'Lucille' di Little Richard, alla tenera età di cinque, mentre ad otto anni fù poi morso dal bug del blues. Willie Boy blues ha viaggiato molto, per vari Festival, Club e casinò. Egli è un artista esperto, che sa bene come coinvolgere il pubblico, è una gradita aggiunta per qualsiasi band o orchestra. Willie Boy Blues è stato nominato nel 2011, migliore artista maschile dell'anno, del blues, dalla Bay Area Blues Society. BLUES BOY WILLIE
KAT & CO. "I KAT THE BLUES"
"I Kat The Blues" è l'album di debutto brillante dei Kat & Co. Sono costituiti dalla cantante Kathleen Pearson, una ex Columbia, che ha condiviso il palco con un gran numero di musicisti tra cui Lulu, Jason Robello, Deitra Farr e Lil Jimmy Reed, che appare anche nell'album. Tra gli altri, Francesco Accurso, chitarrista e produttore, e Federico Parodi, che suona cosi il pianoforte. Federico sta attualmente lavorando sul primo video animato della band. Accanto a un numero di altri grandi ospiti internazionali e collaboratori, del settore fotografia e cinema, che hanno cosi collaborato per creare un nuovo sound, una nuovissima immagine e una nuova visione. Con testi contemporanei, una certa esperienza e una profonda conoscenza del genere. L'album contiene tutti gli ingredienti che ci si aspetta da un album di Rock-Blues. Kat consegna ogni canzone con il proprio stile unico, sullo sfondo di chitarre elettriche, di armonica e organi. Musica soulful e accattivante, voci fumose, pesanti suoni Hammond e assoli di chitarra, che creano un'energia contagiosa. La cantante americana Kathleen Pearson, ridefinisce i confini e le definizioni di Blues aggiungendo un giro moderno, ma conservando gli elementi storici di un genere di musica che ha fatto un passo storico nella tradizione. Con il suo stile cool degli anni sessanta, questo album si troverebbe perfettamente in un qualsiasi film di Tarantino, e poi è l'album Top 10 di Blues del 2013. KAT & CO.
mercoledì 17 luglio 2013
ANGELA AVETISYAN QUARTETT "INSIDE"
In grado di allineare dei bei temi irresistibilmente groovy, miscele in una atmosfera lounge, passando poi da un accento pop jazz rock alla dance. La meravigliosa trombettista Angela Russo Avetisyan ha più di un trucco nella sua squillante tromba, dimostranto cosi l'essenziale: pura, sia nella sua potenza che nella personalità, mettendosi al servizio di arrangiamenti finemente cesellati. Con la pubblicazione del suo nuovo album "Inside", accompagnata dal suo quartetto, abbiamo sia delle versioni più che rilassate, che delle splendide composizioni originali, di standard jazz. Ma non manca anche un orecchiabile pop organizzato, stilisticamente molto semplice ed emotivamente toccante, ma con un gran flusso eccezionale di tipo melodico.
ANGELA AVETISYAN
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THERESA GRAYSON "LIVE 2 LOVE"
La musicista Theresa Grayson è un artista notevole, Sassofonista di talento, che offre una eccezionale musica jazz. L'album di Theresa appena pubblicato "Live2Love" sarà una specie di tesoro, per un tempo molto lungo. Con il suo primo singolo 'Natural Woman', tempo fà, ha ricevuto recensioni entusiastiche da tutto il mondo. Il suo stile musicale e l'arrangiamento di questo album, vi darà la sensazione di ascolto dal vivo in concerto! Gli arrangiamenti musicali di ben tutti i brani, sono presentati dal grande produttore Terence Fisher. Theresa mostra la sua vera musicalità, con la sua voce, flauto, sax soprano e tenore, per un frizzante, energico e ben organizzato album. In carriera ha condiviso il palco con Peter White, Marion Meadows, Joe Sample, Ronnie Laws e Michael Bolton. Di lei dice : "La mia musica è un riflesso del mio cuore. Le melodie sono i passi della mia esperienza personale. Il mio più grande desiderio è quello di toccare un posto speciale nel cuore dell'ascoltatore, e creare una calda sensazione di pace e di felicità. Voglio che l'ascoltatore sia lasciato sorridente, sapendo che questo era più di un concerto. È stata un'esperienza di vita". THERESA GRAYSON
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martedì 16 luglio 2013
GEORGE DUKE "DREAMWEAVER"
Il brillante tastierista-compositore-produttore Geoge Duke ha raccolto una miriade di voci, e li cristallizza in una multiforme, trovando cosi il suo equilibrio interiore durante la registrazione, dopo un silenzio di tre anni e dopo la morte della moglie Corine nel 2012. "Dreamweaver", scivolose atmosfe latine in melodia jazz, con il duca al pianoforte. Con Stanley Clarke al contrabbasso, che armonizza eccellentemente e una sezione di corni di quattro pezzi. È affiancato da Christian McBride al basso acustico, Jef Lee Johnson alla chitarra sia elettrica cha acustica, da John Roberts alla batteria e con diversi cornisti. L'album poi termina con Happy Trails, una grande ballata d'oscillazione, con grandi grandi voci e una buona e più che eccellente sofisticata strumentazione. Luccicante jazz groove con Cannonball Adderley e la tromba di Michael Patches Stewart, una chitarra funky e la tastiera ben nota. Una ballata jazz in omaggio a Corine. George Duke è anche un maestro della ballata, combina elementi di Tom di Brown Funkin ', con un tocco alla Quincy Jones, per un'irresistibile groove. La seducente ballata The Way Round Girl ha la stessa atmosfera come le canzoni della grande Curtis Mayfield. Danno lustro alla qualità eccezionale di questo grande musicista. Con DreamWeaver, George Duke serve una vasta gamma di ascoltatori con una musica eccezionale. Come riferimento e sempre intramontabile. GEORGE DUKE
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lunedì 15 luglio 2013
OMAR DYKES "RUNNIN' WITH THE WOLF"
Il nuovo album di Omar Dykes, "Runnin' With The Wolf", prevede in tutto 14 brani associati di Howlin Wolf, di cui solo un paio originali. È interessante poter cosi notare, come Dykes include poi tra i suoi preferiti, brani noti come 'Killing Floor', 'Spoonful' e 'Smokestack Lightning', non avendo nessun segreto degli artisti che lo hanno influenzato, tipo Eddie Taylor, John Lee Hooker, Ivory Joe Hunter e altri. Un paio di anni precedenti, Dykes aveva collaborato con il chitarrista Jimmie Vaughan su un'acclamata e vasta raccolta di Jimmy Reed, intitolata "On The Highway" dello stesso Jimmy Reed. Una performance di Dykes e il suo gruppo, i cosidetti The Howlers, che comprende il buon chitarrista Derek O'Brien e il bassista Ronnie James. Con una voce che suona come gargarismi, pone con forza il proprio timbro sul procedimento, pur di rendere omaggio ad una figura torreggiante nel blues. Sarebbe, quindi, un vero e proprio tributo ad uno dei cantanti, di maggiore influenza del blues, una leggenda. Chester Arthur Burnett, meglio noto agli appassionati di blues, come il grande Howlin ' Wolf. Dykes e suoi musicisti hanno affrontato il repertorio, in un modo che è fedele alle composizioni originali, ma evitando di replicare le tracce. Cruda emozione, e la sua voce burbera, per ascoltare le canzoni originali senza perdere l'essenza di ciò che li ha resi così speciali per decenni. Dykes racconta, 'il mio intento era di non copiare le canzoni ma rimanere vicino al loro spirito, provando a modernizzarle. OMAR DYKES AND THE HOWLERS
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domenica 14 luglio 2013
POKEY LAFARGE "POKEY LAFARGE"
Siamo entusiasti di annunciare che il nuovo album omonimo in studio di Pokey LaFarge, è qui ! L'album è stato prodotto da Ketch Secor di Old Crow Medicine Show e rilasciato da Jack White. Pokey LaFarge, nato nel 1983, è un americano, musicista e cantautore, che si è concentrato sulla musica delle radici americane. LaFarge si interessò molto di storia e letteratura durante la sua infanzia, ed è stato fortemente influenzato dai suoi nonni. Uno era un membro del Club di Banjo di St. Louis, che ha dato a Pokey la sua prima chitarra e un banjo tenore. Ha goduto degli scritti di John Steinbeck, Ernest Hemingway e Jack Kerouac. Come adolescente, LaFarge ha combinato il suo apprezzamento per la storia e la scrittura, con la sua nuovissima scoperta della musica blues. La sua è una miscela di jazz, ragtime, vaudeville, blues e folk. La migliore nuova band, si trova quindi a Saint Louis, nel Missouri, un gruppo che mescola arte, virtuosismo e creatività in egual misura. Suonano fuori da una macchina del tempo, che è venuta direttamente dal 1928, un gruppo che suona come l'etere più distillata della musica americana, che potrebbe crescere solo nel Midwest all'incrocio di ragtime, blues e country. E la magia è solo sormontata dalla voce di Pokey, grande e vasta come il Mississippi, e la sua irresistibile presenza scenica. POKEY LAFARGE
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KARA CLARK "KARA CLARK"
Kara Clark è una insolita cantante americana di Country e Rock da Nashville. Costretta a collocare se stessa come Alt-Country-Rock, lei sè la ride e cita la sua descrizione preferitita da un fan: 'Kara è un orgia di Johnny Cash, Waylon Jennings, Janis Joplin e Guns Roses. Artista non convenzionale e non vincolate da parere esterno, è riuscita ad entrate in scena a Nashville, nera di capelli, bellezza tatuata, vibrata e super-sexy, con un suo stile di narrazione della West Virginia, non avendo intenzione di cambiare per adattarsi a qualche muffa. "La gente ama me per quello che sono. Merda, Amami per quella che sono". Lei è tornata sulla scena questa estate, con l'album omonimo "Kara Clark" splendido e in pieno controllo della sua musica. Porta una nuova energia nella soul music. Il suo stile e il suo talento è solo ciò che la musica country esige. Se ti piace il rock consegnato con un atteggiamento gustoso e un sorriso scuro, allora la sensuale Kara Clark ha la ricetta. Passione nascosta, ingiustizia, ossessionanti fantasmi, ipocrisia, rammarico, queste verità personali ed emblematiche sono indossate sulla sua manica, come distintivi d'onore. Ha un futuro brillante come la luna piena in una notte buia. KARA CLARK
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FAMILY OF THE YEAR "LOMA VISTA"
Un album coerente dall'inizio alla fine, ad un anno di distanza per questo quartetto al debutto, una band che si dovrebbe conoscere. Musica ancora attuale, fresca per quest'estate, di armonie da falò, per delle lunghe notti senza fine, in riva al mare con l'odore di salsedine che ti prende. L'album "Loma Vista" dei Family Of The Year è pieno e carico di armonie lussureggianti, soleggiati e robusti eccellenti arrangiamenti musicali. Una celebrazione della vita, e un quasi diario di un'anima contemplativa. Come delle lievi e sublime correnti sottomarine, folk sull'amore della vita e della famiglia. Ogni membro contribuisce con le proprie capacità vocali, creando delle tracce edificanti, innescati per scoppiettanti party beach. Loma Vista prende il nome dalla strada nel quartiere di Silver Lake di Los Angeles dove il quartetto, Joe Keefe (chitarra), suo fratello Sebastian (batteria), James Buckey (chitarra) e Christina Schroeter (tastiere), vivevano in un appartamento con una sola camera, durante la registrazione dell'album. West coast pesante di sentimento, tristezza, nostalgia e desiderio, con una pelle molto spessa emozionale. FAMILY OF THE YEAR
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sabato 13 luglio 2013
TWICE YOUNG "LITTLE MIND ALIKE"
Sembra che Tyler, un ragazzo molto terra-terra, abbia messo il cuore e l'anima nella scrittura di questo CD. Cantante e songwriter principale per la band emergente dei Twice Young, che comprende anche Zach Myers e Seth Lourdon di Waynesboro. Un CD molto emotivo, che copre cosa è accaduto nella sua giovane vita, da incontrare belle donne a poi perdere molti familiari. Cresciuto nll'ascolto dei Zeppelin e i Pink Floyd, che i suoi genitori inculcavano quand'era giovane, è stato poi influenzato da band come i Coldplay, e band della nostra generazione. Di sè dice:" Ho imparato da ascoltare assoli di band famose, e ho poi potuto replicare e mettere il mio tocco in esso. Ad ogni performance, sono molto nervoso, cosi nervoso che quasi arrivo al punto di vomitare. Ho trascorso otto mesi per scrivere "Little Mind Alike", io e il produttore abbiamo lavorato due o tre volte la settimana, ogni giorno appena seduti e scrivendo".
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venerdì 12 luglio 2013
LOU DOILLON "PLACES"
Il debutto di Lou Doillon (18 giugno, Verve) è stato acclamato come uno dei migliori dischi mai pubblicati in Francia, da più di un decennio a questa parte, dalla rivista francese Folk Rock, dopo il suo rilascio lo scorso autunno. Scritto in cucina della stessa Doillon dopo un difficile break-up, queste nuove canzoni non dovevano davvero diventare il suo primissimo album. "Non potrei vivere senza scrivere queste canzoni, da sola, per me", dice, "ma il mio fidanzato continuava a chiedermi di pubblicare le mie canzoni, e cosi tutto è iniziato da lì". E quindi il suo album "Places" ha ottenuto molto successo in tutta Europa, con una pubblicazione, che incredibilmente l'ha perfettamente definita, come cantante 'splendida e miracolosa', e lei ci ha guadagnato il premio di miglior artista femminile dell'anno, ai Grammy francesi. Invece come modella e attrice, Doillon è il volto Francese di Givenchy. Suo padre è il regista Jacques Doillon, sua madre negli anni 60, è stata un attrice, Jane Birkin, e la cantante e attrice Charlotte Gainsbourg è sua sorellastra. Una delle tracce migliori da ascoltare è "Devil or Angel", cantato perfettamente in inglese e guidato lungamente da una chitarra elettrica sobria e malinconica. LOU DOILLON
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TOO SLIM AND THE TAILDRAGGERS "BLUE HEART"
L'associazione della musica Blues 2012, lo ha nominato Album Rock Blues dell'anno, come anche album solista. Molto lodato questa raccolta di undici canzoni prodotte da Tom Hambridge. Infatti le nove nuove composizioni, più due cover di Langford, vedono sfoggiare le sue abilità formidabili di songwriting al fianco della sua chitarra, nel suo già ben noto lavoro, su questo ennesimo e suo dodicesimo album in studio. Registrato nella sua nuova casa di Nashville, "Blue Heart" è il seguito di Shiver. Gli altri musicisti ospiti e partecipanti, includono tra gli altri, Reese Wynans (Stevie Ray Vaughn) su B3, Jimmy Hall (Wet Willie) voce e armonica, Rob McNelley (chitarra) e Tommy MacDonald (basso). "Blue Heart" scorre piacevolmente, ogni nota e parola dell'album è ben posizionata, creando un album coeso. Langford ha scandagliato le profondità più profonde del blues. Originario di Spokane, Washington, lontano dai campi di cotone, si è costruito piano piano un seguito di fedelissimi con i suoi undici album in studio e quattro album live.Tim Langford utilizza la sua chitarra con maestria e con incrollabile dedizione, che ne esce un blues disinibito ed espressivo, pronto per essere apprezzato fino in fondo.
TOO SLIM AND THE TAILDRAGGERS
TOO SLIM AND THE TAILDRAGGERS
DANA FUCHS "BLISS AVENUE"
Dana Fuchs è una delle grandi cantanti femminili, una grande voce del Blues e del Rock o qualsiasi altro genere. Molto dinamica, che porta alla mente tante altre cantanti, come Janis, Etta, Nico o Big Mama. Con "Bliss Avenue", il suo primo album in soli due anni, ora sia lei che il suo più stretto collaboratore Jon Diamond, hanno anche aderito nelle file delle squadre migliori di songwriting. I testi sono tutti scritti principalmente da Fuchs, e Diamond che fornisce la musica. Non c'è mai stato un titolo più ironico di questo. Dana Fuchs è cosi uscita dal suo personaggio che le era confortevole, per diventare davvero una cantante molto tridimensionale e giocosa. La cantante blues newyorkese mette tutta la sua gloria e potenza soul, posando nuda nei suoi sentimenti più reconditi, con testi provocatori e stimolanti, sostenuta da un'incendiaria band, guidata dal chitarrista Jon Diamond. L'album risultante è una finestra sulla visione del mondo della cantante, dalla tragica perdita del suo amato fratello, alla solitudine della vita sulla strada. Canzoni che prendono vari sapori, tra cui soul, roots, blues e southern rock. Una donna che potrebbe cantare l'elenco telefonico e tenere ancora i suoi ascoltatori incantati. Ascoltandola, vi renderete conto che siete in presenza di una grandezza di nuova generazione. DANA FUCHS
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