Durante la sua lunga carriera, James Cotton ha suonato con molte figure leggendarie del blues. Il suo nuovo album 'Cotton Mouth Man', esce oggi in anteprima eslusiva in Usa. Album che verrà poi pubblicato il 7 maggio, per la "Alligator Records". James Cotton si considera essere stato una leggenda dell'armonica, ed è stato il mentore di Sonny Boy Williamson e ha suonato negli anni 50 con la Sun Records. Musicista professionista a partire dall'età di nove anni, egli ha registrato ed è stato in tour con Howlin Wolf, Muddy Waters e Janis Joplin. Questo nuovo e sorprendente progetto vocale ha avuto il supporto di Gregg Allman, Joe Bonamassa, Ruthie Foster, Warren Haynes, Delbert McClinton e Keb Mo. Le canzoni sono state ispirate dalla vita colorata e a volte pericolosa di Cotton, e le sue memorie del Delta del Mississippi. Jerry Porter, Noel Neal e Tom Holland sono a bordo per alcune canzoni, che formano il nucleo della band di supporto del CD, con Hambridge (batteria), Chuck Leavell (tastiere), Glenn Worf (basso) e Rob McNelley (chitarra). Tommy MacDonald e Colin Linden aggiungono la chitarra a una traccia. Dopo un incontro con un cancro alla gola, che ha messo in pericolo le sue funzioni vocali è stato ispirato dalle sessioni per tornare al microfono, cantando la propria Bonnie Blue (il nome della piantagione dove era nato), rendendola più personale e semplicemente divertente. Nato in una piantagione di cotone in Tunica, nel Mississippi il 1°luglio del 1935, ha imparato l'armonica direttamente da Sonny Boy Williamson II , come un bambino piccolo. Viaggiò con Howlin Wolf, per la Sun Records e ha trascorso 12 anni con Muddy Waters prima di mettersi in proprio. Con la sua band sali sulla cima del blues. Egli si sente felice per la musica di questo album. "Il blues è tutto basato sulle sensazioni, se non senti, non puoi cantarlo. La mia speranza è che chi ascolta, sente". JAMES COTTON
martedì 30 aprile 2013
THE NEXTMEN "BLOW WIND BLOW"
Nel 2003, il duo The Nextmen hanno collaborato con il cantante Dallas Tamaira aka Joe Dukie, per un certo numero di canzoni, che dovevano essere pubblicati anni fa. Tuttavia, a causa dell'etichetta discografica, non sè nè fece più niente. Per fortuna che i The Nextmen hanno riscoperto quelle loro gemme, nella recente primavera, e hanno deciso di metterli in un nuovo album: 'Blow Wind Blow", per una buona sessione inedita. Il duo hanno cosi deciso di regalare queste quattro tracce ai sostenitori, ed il risultato è stato semplicemente sbalorditivo, pieno di musica funky e reggae, per una nuova intrigante e potente miscela. THE NEXTMEN
lunedì 29 aprile 2013
DUSTY "MOOD MATTERS"
Dopo il suo album di debutto, "Keep It Raw", Dusty ora ha rilasciato il nuovo progetto “Mood Matters” per la Jazz Milk. L'album ha guadagnato il supporto pesante da Mr. Scruff, Simbad, Moonstarr, Jeremy Sole, Dom Servini, Nik Weston e molti altri. Questioni di stato d'animo sono una definizione del mondo musicale di Dusty. Con gli occhi aperti e le orecchie, in combinazione con un appetito insaziabile per la collaborazione e la sperimentazione, egli ha costantemente scavalcato la linea sottile tra tradizione e modernità. Dotato di un ampio spettro di stili musicali, riunisce inclinazioni preferite, quali Jazz, Funk, Soul, Afrobeat, percussione e ritmi Deep House, con la ricerca di un equilibrio naturale tra acustica, suoni elettronici e tradizionali. Attraverso le collaborazioni con una vasta gamma di artisti internazionali, dalla bella voce di Carla Vallet (Francia), i ritmi di chitarra di Kokolo Ray Lugo (NYC) e musicista di Flamenco, El Pirata (Granada) per i suoni, la ricca produzione di Sam Irl (Vienna), le percussioni ipnotiche di César Granados (Panama City) e le sezioni di Todd Simon (Los Angeles), che copre un intero universo musicale in tutte le loro diverse forme, e magistralmente cattura la visione profonda della musica del suo principale architetto.
domenica 28 aprile 2013
TROPICS "HOME & CONSONANCE"
Un gran meraviglioso esempio di lussureggiante lounge. Chris Ward stand-out di Southampton, che crea attraverso i Tropics, onde sognanti del suono per la tarda notte, con prove ottime di campioni vocali. Sorprendenti quattro pezzi facili, interpretati dalla gran qualità della voce di Ward, avvolta in toni altrettanto impressionante di Gavin Turek. Traccie Melodiose di grande Romanticismo, una confusione di lussuria e amore, ballanti ritmi piene di pura suontosa energia, umori e caldo entusiasmo inneggianti alla passione.
WINTERCOATS "HEARTFUL"
Wintercoats è il progetto del musicista e vocalist austrliano James Wallace. Il suo nuovo ep si intitola Heartful ed è in full streaming sulla pagina bandcamp della Yes Please Records. L’artista australiano, in questo nuovo lavoro, miscela trame ambientali con le strutture pop e venature folk.
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Wintercoats
NEON NEON "PRAXIS MAKES PERFECT"
Dopo essersi cosi guadagnati una nomination al Mercury Music Prize del 2008 con il loro album d’esordio, Stainless Style, il duo Neon Neon torna con il secondo album, Praxis Makes Perfect , progetto electto-pop di Gruff Rhys (Super Furry Animals) e Boom Bip. Un album notevolmente ispirato dalla figura carismatica e rivoluzionaria dell’editore italiano Giangiacomo Feltrinelli, scomparso nel lontano 1972, in circostranze mai del tutto chiarite. A lui, infatti, si deve la pubblicazione di immensi capolavori intramontabili e senza tempo, della letteratura mondiale del XX secolo come per esempio "Il Gattopardo", e trà l'altro, anche l'importazione dall'Unione Sovietica, a rischio della propria vita, del manoscritto del "Doctor Zivago". Tra gli ospiti, oltre a Josh Klinghoffer, chitarrista dei RHCP e Cate Le Bon, ci troviamo Sabrina Salerno, che duetta con Rhys nel brano Shopping (I Like To). NEON NEON
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mercoledì 24 aprile 2013
DAGGER MOTH "DAGGER MOTH"
Suoni onirici, fluidi ed elettrici e dei sussurri perfettamente scanditi e raccolti in dodici tracce uniche, registrate e mixate da Giorgio Canali tra Ferrara ed il Chichoi Studio, nella città di Bassano del Grappa. Progetto avviato nell'estate 2012, dopo molti anni di attività in varie band (Pazi Mine, Pilar Ternera e Sorelle Kraus) e dopo varie e decise collaborazioni per
colonne sonore in ambito cinematografico e teatrale. "Dagger Moth" è il nuovo progetto solista di Sara Ardizzoni. Trasversale chitarrista per scelta e cantante per caso, una sorta di one woman band in bilico tra caos e struttura. Nel passato inverno del 2013 iniziano le registrazioni del loro primissimo album, che vede la collaborazione di Giorgio Canali al mixer e i
preziosi arrangiamenti, nei contributi di Joe Lally (Fugazi), Alfonso Santimone (collettivo
GalloRojo) e Luca Bottigliero (one Dimensional Man, Lucertulas) su
alcune tracce. Partitute con gusto noise e volontà neoclassica, per un indie rock.
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RAINBOW ARABIA "F.M.SUSHI"
Il nuovo secondo album del duo americano Rainbow Arabia, esce questa settimana via Time No Place, con il solito supporto della tedesca Kompakt, dove, naturalmente non fanno che espandere ulteriormente il loro suono cosmico aggiungendo il polistrumentista Dylan Ryan. Qui sotto si trova lo streaming integrale del disco, che segue a due anni di distanza dall’esordio di Boys And Diamonds. Pieno di melodie molte sintetizzate, che attraversano il cielo al neon, con delle atmosfere molto ipnotiche, sulle note musicali che si intersecano tra passato e presente, finendo in una guerra interplanetaria di lunghezze d'onda, che mirano al subconscio. Questo nuovo sforzo si basa più su i sintetizzatori, anche se il mondo di ispirazioni non sono del tutto spariti, venate di influenze africane e asiatiche. Canzoni che sono difficili da descrivere ma facile da amare. Sushi è determinato per impostare un percorso cristallino in un futuro pieno di colori, che l'umanità ha chiamato solo in sogno RAINBOW ARABIA
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martedì 23 aprile 2013
FLOFILZ & PAWCUT "DUPLEX"
"Duplex" è un progetto di collaborazione tra il produttore tedesco FloFilz e Pawcut team. Il risultato è un jazz fortemente influenzato da hip pop ed elettronica. Un album di ventuno tracce, che sà di jazz polveroso di vecchi dischi vintage. Da ascoltare lentamente in relax.
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domenica 21 aprile 2013
GIULIANO CLERICO "LA DIVA DEL CINEMINO"
Giuliano Clerico, già noto alla ribalta, cantautore indipendente, nasce a Pescara il 31 Gennaio del 1977. Comincia ad appassionarsi di musica a tredici anni ascoltando i Beatles. A 16 anni inizia a suonare la chitarra conoscendo ed apprezzando il jazz, il blues ed in particolare la bossa nova. Suona in varie formazioni pop-rock ed essendo molto curioso, sperimenta altri stili, alla ricerca di un sound personale. Nel 2003 inizia a scrivere e a proporre pezzi propri. Dopo il suo secondo album "Il Costruttore Di Meccaniche Sognanti", ha da poco pubblicato il terzo disco: “La Diva Del Cinemino”, un avventura in cui è accompagnato da Luca Marinacci, Alex Secone e Claudio Bollini. Album che è stato registrato tra l'ottobre 2011 e il giugno 2012, al Bluefactory di Bucchianico e al Noiselab di Giulianova. Rimanendo ben saldo su coordinate folk/rock'n'roll, si compone di dieci piacevoli brani. Un album che diverte utilizzando varie formule, a metà tra Rino Gaetano e Dente. GIULIANO CLERICO
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sabato 20 aprile 2013
MOON HOOCH "MOON HOOCH"
"Chi ha mai pensato di una banda con due sassofoni e un batterista? Questa poteva sembrare la più stupida idea, giusto?" Invece Moon Hooch sassofonista e Wenzl McGowen lo hanno ha chiesto alla folla in occasione di un recente concerto. Bene, Wenzl, James Muschler (batteria) e Mike Wilbur (sassofono) sembravano mai destinati a formare una band insieme. I tre ragazzi si sono diplomati alla Scuola di Jazz e musica contemporanea a Manhattan nel 2010. Hanno iniziato a fare musica in metropolitana e nei parchi della città. Allo stesso tempo, Wenzl produceva musica House e la scrittura per sassofono. Quando i ragazzi hanno svolto questa musica in metropolitana, la gente cominciò subito ballare. Un passeggero della metropolitana ha chiesto: "Qual è il nome della vostra band? ". Mike preso dal desiderio, rispose "Moon Hooch ". Dopo la solidificazione di essere una banda, i Moon Hooch hanno rapidamente guadagnato una buona reputazione, per la loro strana strumentazione ed esplosivi spettacoli dal vivo. La loro frequente presenza nella città di New York, nelle metropolitane e nei parchi , ha portato loro e i fan, come una house band sulla TV Australiana, e hanno poi effettuato un tour nazionale con Mike Doughty (Doughty li notò sù un treno e subito li invitò a fare una band con il suo appoggio). La band ha già iniziato ad espandere il suo suono oltre i due sassofoni e le percussioni. Wenzl inserisce un tubo di cartone nel suo sassofono per creare uno stile Dubstep Womp, e passa da un contrabbasso clarinetto ad uno strumento a fiato elettronico. Essi hanno anche iniziato a sperimentare musica insieme con diversi cantanti. Questo album è stato registrato in un solo giorno. Essi mescolano House, Dubstep, Drum, Bass, per un Jazz che si rivela in uno stile unico.
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venerdì 19 aprile 2013
CARO EMERALD "THE SHOCKING MISS EMERALD"
Caro Emerald è tornata. Il singolo "Tangled Up", trasmessa in radio da qualche settimana, stà lentamente scalando le classifiche europee dei singoli più venduti, anticipando la pubblicazione del prossimo disco "The Shocking Miss Emerald", per la Time Records. Uscita prevista per il prossimo 3 Maggio in tutta Europa. La gran voce della jazzista olandese è diventata tanto celebre, a livello internazionale con i brani "Back it up" e "A night like this". Il disco mescolerà le sonorità pop e tango, tale da sembrare di essere stati catapultati nell’epoca elegante della Francia anni 20. Altro disco in cui si apprezza qualitivamente la sua gradevole, sublime, affascinante e incantevole caratteristica vocale. Qualità in cui ha fatto da presa, sin da subito agli esperti del settore e anche gli ascoltatori medi, che apprezzano la sua voce e le sue sonorità a metà tra il moderno e quel vintage, che tanto va in voga negli ultimi anni. L’eclettica cantante olandese è una dei talenti più rappresentativi del genere smooth jazz, nonostante la sua giovane età, di 32 anni. Approderà in Italia al Teatro Nuovo di Milano il prossimo 5 ottobre. CARO EMERALD
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HOUSES "A QUIET DARKNESS"
The Houses comprende solo due anime musicali, molto acuti e di certo assolutamente creativi, con sede nella città di Chicago. Una coppia sposata nella vita reale, l'unione duratura di Megan Messina e di Dexter Tortoriello, che hanno generato ciò che è la loro seconda prodezza sinfonica,"A Quiet Darkness", il successore del 2010 nel debutto acclamato dalla critica,"All Night". Una storia che ha un sapore di Tenebre Tranquilla, che rappresenta non solo una festa sonora, ma una storia da seguire. Una storia di amore non corrisposto, che trova il suo svolgimento nel bel mezzo di un notevole disastro nucleare. E' l'album rappresenta il viaggio di un marito innamorato e la moglie disperata per riunirsi, ma tenuti separati dalla distruzione e caos. Ogni canzone dell'album rappresenta una casa abbandonata lungo la Highway 10 in California, dove gli amanti immaginari alla ricerca l'un per l'altro, sono tenuti separati da un abbraccio eterno di morte. Per catturare il buio, tetro romanticismo convogliato nella musica, ogni canzone è stata registrata sul posto, ogni suono composto per vivere il racconto immaginario degli amanti sfortunati. Iniziano con un breve pezzo strumentale, delicato, riflessivo, con una calma rivelatrice e appena sufficiente per irretire completamente. La pista inizia improvvisamente, con un rapido, breve e staccato pianoforte che corre, capitombola, e cade in qualcosa di più profondo, che a sua volta si espande in una più lenta, languida sinfonia.Questa anteprima incapsula il racconto di un album che inizia con il brano melodioso ma melanconico, 'Beginnings'. E' amorevole e ancora disperato, pieno di speranza e tuttavia senza speranza. E' un inno alla bellezza desolata del dolore universale di tutti gli innamorati. HOUSES
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giovedì 18 aprile 2013
EDDIE MOORE AND THE OUTER CIRCLE "THE FREEDOM OF EXPRESSION"
Proveniente dalla fucina creativa che è la Houston jazz, il pianista Eddie Moore, insieme con il suo quartetto il The Outer Circle, segue le orme di una delle città musicali di Robert Glasper per rilasciare il suo album di debutto. Musicalmente, c'è sicuramente un cenno del capo o due al suo jazz contemporaneo, ma in generale è l'insieme è più di un impegno, che si rivela in grado di offrire un ascolto dinamico. Moore al pianoforte non è secondo a nessuno, e come ci si aspetterebbe rifulge in tutta la sua raccolta di brani a disposizione. Per l'occasione, Matt Tramoggia fornisce intricate melodie di chitarra a completare il tono sentimentale, mentre sia Erik Blume che Andy McGhie incantano con il sax tenore. Seduto nel limbo di una moderno jazz, la maggior parte delle composizioni di Moore hanno un atmosfera contemplativa, anche se a volte musicalmente la band offre in casi di urgenza, "lezione" e l'influenza dell'hip-hop nei brani, da diventare un album sempre più chiaro.
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mercoledì 17 aprile 2013
FRANCES CONE "COME BACK"
Frances Cone, una predicatrice, è cresciuta a Charleston, SC, dove ha ascoltato musica di vangelo e ha cantato con suo padre nella chiesa. La musica rimase un suo hobby sino a vent'anni, quando si trasferisce a Brooklyn, iniziando subito a calcare bizzarremente le scene in veste di cantautrice, evocando una musica nello stile tipo di Norah Jones e Ellie Goulding. Ritorna indietro, per la buon ripresa dei suoi noti studi d'esordio, al pianoforte, alle corde, armonie, alle chitarre acustiche e alle percussioni e sintetizzatori. Ha scritto le canzoni di "Come Back" nel corso di un solo anno, dicendo: "La musica ha sempre diviso il mio cuore aperto nel migliore dei modi, e spero che la mia registrazione sia un buon confortevole posto su cui si possa barcollare". In contrasto contro gli infiniti suoni di indie-rock, che emergono, offre qualcosa di nuovo per gli ascoltatori. Ha una bella voce, e un accattivante suono, nonostante gli eventuali raffronti che potrebbero essere realizzati. Le sue radici appaiono in "Edith", un brano che mette in mostra anche il suono folk, che egli possiede, ma naturalmente la maggior parte dei brani ha un suono indie-pop, che puoi mandare in radio abbastanza bene. Lo stand delle tracce per tornare in ascolto sono il primo e l'ultimo. ‘Heartland’ è orecchiabile ed è un buon inizio per l'album. La chitarra, il basso e batteria sono piuttosto sorprendenti, ma la maturità della sua voce si scatena durante il coro quando è unita da un forte background vocals. Frances ha un incantevole voce, da ascoltare quando ti senti calmo e riflessivo. FRANCES CONE
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SOLAR BEARS "SUPERMIGRATION"
A tre anni dal debutto con "She Was Coloured In", tornano i Solar Bears. Duo di stampo irlandese formato dai fondatori della band, John Kowalski e Rian Trench, pubblicando di fatto il nuovissimo album, "Supermigration", per la Planet Mu Records. L’album vede la partecipazione di Sarah P. dei Keep Shelly, In Athens e dell’ex-collaboratrice dei noti Air, Beth Hirsch. Scavano nei beni culturali e musicali provenienti da decenni passati, e li usano in particolare, come componenti freschi, senza poi mai cadere. Ma c'è qualcosa, come per i valori di produzione superiori e i giri romantici di melodia, che rendono questa loro musica, molta adatta per il grande schermo (vedi il cortometraggio, del regista Michael Robinson, nel film "The Creator"). Supermigration, è un disco che comprende ben tredici nuovi brani, più scuro e più psichedelica rispetto all'ultimo LP, ma anche più conciso, dal post rock all'hip-hop e lounge, e alla musica d'ambiente ed elettrica. Si tratta di una vera eccitante idea, dove hanno sposato i suoni in un modo quasi perfetto. Degli artisti estremamente sensibili, hanno la propria lingua, ragione e colore, un incredibilmente presente, che sembra aprirsi davanti ai loro occhi, al di là del processo dell'album, e stà diventando sempre più simile a una pura immaginazione e sogno.
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martedì 16 aprile 2013
KLEIN BLUE "SONO NOTE IMMAGINATE"
Ascoltiamo il giovane quartetto veronese Klein Blue, chè ritornò con un nuovissimo album l'anno scorso, per la Vaggimal Records. "Sono note immaginate", canzoni fresche e orecchiabili, fù pubblicato a quasi tre anni di distanza dall’album d'esordio, che s'intitolava "Fertilizzafrasi". E' un bel disco cristallino di nove tracce come diamanti o altre preziosità che, come ogni storia insegna, sono costudite dalle montagne, la cui certosina lavorazione è durata per circa due anni. La band è cosi composta da quattro elementi, che sono in effetti particolarmente impegnati nell’ambiente musicale e si sente! Inoltre hanno due donne nella formazione (Carlotta Favretto e Federica) e uomini dai nomi inconsueti (Tobia Poltronieri e Arrigo). Il disco è composto da nove canzoni di delicato pop d’autore intriso di elementi diversi ed eterogenei, intarsiate con arrangiamenti delicati e curati in parte dal giovanissimo direttore d’orchestra di fama internazionale Andrea Battistoni. E' un bel miscuglio di anni sessanta, folk californiano e pure beat, deliziosamente interpretato in italiano.
lunedì 15 aprile 2013
SUFF DADDY AND TAKU "BRICKS & MORTAR"
Abbiamo una grande novità per tutti i patiti di Beat. Nome sulla cresta dell’onda, con un talento puro in quanto sono i migliori beatmaker in circolazione, Daddy e Ta-ku hanno avviato una collaborazione per un gruppo EP, e registrato un album l'estate scorsa a Sydney e Perth, Australia. Trasferiti in seguito dalla città di Berlino a Sydney hanno poi rapidamente agganciato a Perth il produttore Ta-ku, meglio conosciuto per il suo "50 Days For Dilla", per il progetto "Bricks & Mortar", che unisce due beatpals con melodie piuttosto diverse ma con una missione comune: la ricerca del battito perfetto. Ed è stato istituito in virtù del concetto di due entità distinte che unisce per creare qualcosa di nuovo e unico, attraverso due marche differenti.
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domenica 14 aprile 2013
ALEXANDER HARMER "ELLIPTICAL"
Alexander Harmer è un bravo musicista multi-strumentista, produttore e ingegnere del suono di base a Christchurch, Nuova Zelanda. Ha suonato musica da quando aveva sei anni, avendo cominciato a prendere lezioni di violino, sin da quando ne aveva 11. Durante questo periodo di tempo, ha anche appreso gli studi del pianoforte, e ha continuato, con il fai da tè, a suonare con entusiasmo. All'età di 12 anni ha cosi imparato da solo la chitarra, e di conseguenza a 13 anni si è dato alla riproduzione. Adesso Harmer ha appena finito il suo album di esordio "Elliptical", pieno di lussureggianti e concise songs. Fortemente influenzato dalla musica dei Beatles, Queen, e degli anni 70 , l'album tocca una vasta gamma di suoni. Il rilascio avverrà il 14 maggio prossimo.
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1939 ESEMBLE "HOWL & BITE"
I 1939 Ensemble, sono un duo poli strumentale provenienti da Portland, dall' Oregon, che si è costruito una gran reputazione per l'uso di un insieme di suoni apparentemente casuali, per creare un preciso e complesso prodotto finale. Il duo è composto da Jose Medeles e David Coniglio. Fanno uso sia tamburi che di vibrafono e tanto rumore. L'ultimo album "Howl And Bite" d'impeto jazz, si muove tra inquietante dissonanze, rumori e battiti tale da produrre una forte enfasi, per un espressione unica. Il fluido totale degli Esemble, duo incredibilmente talentuoso di percussionisti, non fà altro, con destrezza, e con i suoi suoni, che trascinarvi delicatamente, in un unificazione di calma e rumore, lasciando gli ascoltatori totalmente indifesi. Musica sperimentale, che è emozionante, a volte esplosiva, e squisitamente eseguita. Una concentrazione che è al tempo stesso coinvolgente e divertente. 1939 ESEMBLE
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sabato 13 aprile 2013
TOMMY LUDGATE "WALL OF WORDS"
Tommy è un esperta autrice, songwriter, vocalista e cantante, in grado di eseguire musica popolare, ma ha anche familiarità con Pop, Rhythm and Blues, Rock, Jazz, Reggae, Country, Blues, funk e soul. Nel 2008 Tommy ha registrato e ha pubblicato il suo album di debutto "Wall of Words", per la sua etichetta Noodlehead Musica. Oltre a scrivere, registrare ed eseguire musica blues e soul, Tommy è coinvolto in vari progetti. Ha lavorato con aziende, e nel Regno Unito, in particolare con la Nokia. Essa è anche la fondatrice e Direttore del Noodlehead Music Agency, che offre musica dal vivo per eventi. Ha dato spettacoli a Londra in luoghi prestigiosi come il Barbican, Jazz Café, Shepherds Bush Empire, Il Bedford e il Cobden Club. Backing vocals di Noel Gallagher e Paul Weller all'Astoria di Londra.Tommy ha continuato a lavorare sodo con la sua band (Hamish Balfour su tasti, James Stelling alla chitarra, Tiernan la Godel al basso, Ed Hopwood alla batteria) pronti a registrare un nuovo album. E' in possesso di una voce ricca e profonda, fresca ed espressiva, in grado di offrire ballate da spezzare il cuore, ma ugualmente può elevarsi anche con il funky blues. Essa coniuga la sua influenza con il prodotto finale in un modo incredibile, per un tono rustico e leggero. Assorbe sè stessa ispirandosi a Eva Cassidy e Sam Brown, Stevie Wonder e John Mayer, in classici canti dall'incredibile voce, ed è questo ciò che piace.
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PHIL LEE "THE FALL & FURTHER DECLINE OF THE MIGHTY KING OF LOVE"
Phil Lee, una vera e propria istituzione a Nashville. The Mighty King of Love è tornato, a suonare come Dylan, quasi un marchio di qualità. Egli è stato un batterista, un tassista, un camionista, un roadie e, negli ultimi sette anni, un discreto lanciatore coltelli. Arguto, compassionevole, profano, misantropa, egli può essere tutte queste cose e altre ancora, mai essere banale o insignificante. Blues, folk, country e radici dell’Americana, The Fall and Further Decline of the Mighty King of Love, parte da una ricetta condita con un pizzico di malinconia e chitarre. L'impressione generale di questo mucchio di canzoni che Phil Lee e i suoi amici interpretano, è come sè hanno appena avuto una esplosione, le parole sono spesso divertenti e inconcludenti. La suprema musicalità che Phil Lee e i suoi amici ci mettono in questo album, dimostra che sono di una strada avanti, rispetto a quello che si può sentire altrove. Dopo l'ascolto di questo album, direi che ogni canzone è uno spettacolo. Phil mette insieme una band, incluso il leggendario Richard Bennett, che mettono insieme brani folk accanto a un grande blues. Durante l'ascolto, ci si accorge che le singole tracce non possono avere un senso una accanto all'altra, ma alla fine ci si rende conto che non c'era altro modo per realizzare questo Album. Sviluppa un blues fuori del paranoico, poche persone possono scrivere della miseria con un senso di gioia. PHIL LEE
giovedì 11 aprile 2013
SARAH BRIGHTMAN "DREAMCHASER"
Quattro anni dopo il suo notevole "Sinfonia" e il piacevole prodotto "A Winter Symphony", l'Angelo della musica, a 52 anni, ritorna con il suo nuovo undicesimo album, realizzato interamente in studio, intitolato "Dreamchaser". Sarah Brightman lascia il pop per un determinato periodo di tempo e si concentra cosi, sul suo lato classico, che prevede, di accompagnare la sua strana missione spaziale, ed è forse la migliore Opera Crossover mai realizzato. Nel corso dei vari anni, ha molto civettato con musica da discoteca, prodotti fantastici per ambiente neo-musica classica, la musica rock, e anche le canzoni remixate in pista da ballo. Ma ho pensato che potrebbe aver perso il suo percorso. Sì, è un buon album di cover, ma il materiale è perfettamente scelto. Apertura con la splendida "Angel", registrato originariamente da Jerry Burns e co-scritta con Sally Herbert (violinista con "anni '90 della band Banderas), questo il tono dell'album, che rende perfettamente. Con la sua ansia e emozione, Sarah si eleva con la sua voce meravigliosamente in pieno supporto classico, mentre i battiti ambientali sembrano avvolgerci. Sarah Brightman canta il male, la canzone si basa in tutto il suo ambiente, sinfonica, la musica riesce ad aggiungere drammaticità e bellezza senza distruggere i testi. Bella "Ave Maria", scritto da Sally Herbert, e l'album del produttore Mike Hedges. Semplici momenti, che contribuiscono a dare all'album la sua luce e la sua ombra, non c'è dubbio che la fine di questo fantastico album sarà la colonna sonora per il suo imminente viaggio spaziale, la combinazione perfetta di musica pop e ambientale. SARAH BRIGHTMAN
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martedì 9 aprile 2013
MELISSA JAMES "DAY DAWNS"
Mi và di segnalare un album datato, che mi è capitato di trovare, di solo due anni fà, che ho ritenuto molto bello per i sui suoni jazz, e per la voce vellutata dell'interprete Melissa James. Era l'album di debutto "Day Dawns", un emozionante esperienza. Nato per il suo amore della fusione di blues, folk, jazz e soul. Melissa prima di iniziare a cantare sul serio frequentava l'università, sempre tra conferenze e seminari, ascoltando però, attentamente, le registrazioni di Bessie Smith e Nina Simone e meditare sui testi della cantautrice Joni Mitchell. Prendeva appunti mentalmente, per mettere in pratica ciò che apprendeva. Incoraggiato dal suo vocal coach, si mise in contatto con il suo collaboratore Ross Lorena, e dopo tre anni l'album è pronto. Rilasciato per la sua propria etichetta, SlickerSounds, abbraccia le influenze e gli insegnamenti tratte dalle proprie esperienze di Melissa. Storie emotive, che si sentono all'ascolto della musica, per una eccellente cantante dal classico vecchio stampo. Molto suggestiva è un pò speciale, per un promettente debutto è un eccezionale album. MELISSA JAMES
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ATU "PICTURES ON SILENCE"
Atu, vent'anni viene da Ann Arbor nel Michigan. Quando per la prima volta abbiamo ascoltato la sua musica, siamo rimasti stupefatti. Un album "Pictures On Silence" dove ci si rende conto di come abbia le idee chiare. Musica influenzata di R&B, per un sound futuristico. Produttore è Malawi, delicatamente l'anima di Atu, che aggiunge la sua firma, elegante e vocale al mix. Egli incorpora le scanalature al tempo e gioca piacevolmente con il silenzio, sempre lasciando una suspence di emozioni. Atu, si può dire, è pronta oggi, per riprodurre il suono del domani, attraverso il suo progressivo senso uditivo. ATU
BONEY JAMES "THE BEAT"
Il sassofonista Boney James ritorna in questi giorni, con il dinamico e rivoluzionario album, Beat. Uno dei più riusciti artisti strumentali dei nostri tempi, con un nuovo progetto dove fonde il suo R&B e il Jazz Latino con ritmo e percussioni. Include degli ospiti speciali, con la tromba del grande Rick Braun, l'eclettico cantante soul Raheem DeVaughn e il poeta e musicista The Floacist. Il suo tenore qui è aperto e sensuale. Boney James aggiunge qui, nuovi e piccanti arrangiamenti, che spaziano sia dal suono sottile che al sofisticato, agli otto brani, come l'elegante "SunsetBoulevard" che suona delicatamente funky, chic e potente, uno dei brani migliori . Il dolce "Mari's Song" è sublime, e la più moderna e ‘Powerhouse’ con Raheem De Vaughn, mentre ‘Make Of Love’, ‘The Midas’ e ‘Batucada’ sono essenzialmente dolci. Egli capisce il suo straordinario talento e sa come fondere la sua originalità di ciò che i suoi fan amano ascoltare, entusiasta con loro in uno dei migliori dischi che abbia mai fatto. BONEY JAMES
MOLLY RINGWALD "EXCEPT SOMETIMES"
Ecco arrivato l'Album di debutto dell'attrice, nonchè autrice Molly Ringwald, “Except Sometimes", che qui canta in uno stile che fà diventare, ascoltandolo, la musica completamente propria e creando un atmosfera soft e piacevole, che si rivela semplicemente fantastica! Si può considerare un piccolo omaggio alla Grande America e agli stessi spartiti (Molly stessa ha cosi affermato: "credo che ogni grande americano non può che considerare gli spartiti alcuni dei nostri tesori nazionali più preziosi"). Un album prodotto da Peter Smith ed eseguito dalla consueta band, composta da: Clayton Cameron (alla batteria), Allen Mezquida (al sassofono alto), Peter Smith (al pianoforte) e Trevor Ware (al bass). Cresciuta in una casa piena di grande musica, già aveva un certo apprezzamento per il jazz suonato dal padre, che era un musicista jazz, il pianista Bob Ringwald. Iniziò a cantare con la sua band, e la musica jazz continuò ad essere una delle sue passioni, cantando Ella Fitzgerald e Billie Holliday. La Ringwald, che era nata a Roseville, trascorse la sua adolescenza nella Valle di San Fernando e ora vive sul Westside, anche attrice di teatro e cinema (Molti la ricordano per "Pretty in pink-Bella in rosa", il film del 1986, con titolo preso da una canzone degli Psychedelic Furs, sull'amore adolescenziale e i luoghi comuni nella scuola superiore USA degli anni Ottanta. L'Album è una raccolta di classici standard jazz, offrendo anche una cover di Madonna. MOLLY RINGWALD
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domenica 7 aprile 2013
THE RIVER CRY "THE RIVER CRY"
The River Cry è l'album di debutto e un progetto solista dell'ex bassista di JJ72, Hilary Claire Woods. Registrato sulla penisola di Beara in inverno, il suo suono evoca un paesaggio che ricorda il cinema, con la sua minima strumentazione, toni delicati e teneri. Radicato nel visuale e invischiato con un unica melodia, le canzoni viaggiano su un argomento delicato e tessutale cammino di amore e perdita verso il mare.
sabato 6 aprile 2013
DRAZY HOOPS "THIS IS THE SOUND OF..."
Drazy Hoops nato a Chicago, ma di base a New York, presenta il suo 8° album ufficiale, avendo avuto, dalla sua molto materiale da utilizzare. Un album complesso e compreso tra il suono classico, molti riff e musica alternativa, con un più che, di sottile meditativo pop, impiegando peraltro una buona vasta gamma di eclettici musicisti, per cosi riempire i pochi vuoti musicali nell'album. Il lavoro è interamente cooprodotto da Gary Maurer Hem. Nel sudetto album troviamo, la chitarra di Bob Hoffnar (Iggy Pop, Lloyd Cole), il violino da Karen Waltuch (Wilco, John Cale), e le voci dei cantanti Brooke Behmke e Dawn Landes. Note molto riempite, di uno scaltro senso dell'umorismo e ottimismo, questo è il suono di Drazy Hoops. Certe volte non è necessario andare cosi molto in profondità, per ottenere composizioni e per creare qualcosa che si ritiene significativi. Intona tutto questo con una basso timbro vocale, che sembra roll, melassa, attraverso le sue labbra e attraverso gli altoparlanti. Raccolta di una difficile convivenza, dolorose verità, divertenti osservazioni e qualche ferita, una storia che è per lo più trionfale alla fine, e sicuramente basato su eventi reali. DRAZY HOOPS
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DJANGO UNCHAINED
Ambientato nel Sud degli Stati Uniti due anni prima dello scoppio della
Guerra Civile, Django Unchained, che vede protagonista Jamie Foxx nel ruolo
di Django, uno schiavo la cui brutale storia con il suo ex padrone, lo
conduce faccia a faccia con il Dott. King Schultz (Christoph Waltz), il
cacciatore di taglie di origine tedesca. Schultz sulle tracce dei
fratelli Brittle, noti assassini, e solo l’aiuto di Django lo porterà a
riscuotere la taglia che pende sulle loro teste. Il poco ortodosso
Schultz assolda Django con la promessa di donargli la libertà una volta
catturati i Brittle: vivi o morti. E la canzone “Ancora Qui“, composta da Ennio Morricone e cantata da
Elisa nella nostra lingua, che grazie a quello spettacolare effetto
straniante ti fa ricordare che sebbene rivisitato, arricchito,
modernizzato, quello che vediamo nello schermo con occhi incantati è,
ancora una volta, il nostro patrimonio Italiano. Cast: Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Christoph Waltz,
Kerry Washington, Zoe Bell, James Remar, Don Johnson, Franco Nero,
Walton Goggins, Bruce Dern, James Russo, M.C. Gainey, RZA, Tom Savini.Produzione: Super Cool Man Shoe Too, Columbia Pictures, Double Feature Films, TheWeinstein Company.Distribuzione: Warner Bros Italia. DJANGO
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COLD WAR KIDS "DEAR MISS LONELY HEARTS"
"Dear Miss Lonely Hearts" è il nuovo, quarto album in studio dei Cold War Kids. Il primo nuovo materiale della band guidata da Nathan Willett di Long Beach, dopo il rilascio del 2011. L'album è stato registrato in California, in perfetto studio, con il produttore Lars Stalfors. E' la prima versione dell' ex modesto Mouse Dann Gallucci (The Mars Volta, Matt & Kim), che ha sostituito il Jonathan Russell all'inizio di quest'anno. L'album contiene 10 brani pieni di una vasta gamma di indie electro rock, nella profonda e più amara poesia atmosferica. Dicono: "Siamo stati scossi, pronti a far certe canzoni ed andare oltre, prima della sperimentazione di nuovi stili e modalità, mentre abbiamo avuto più cura circa il prodotto finito e meno su come ci siamo arrivati". Gli anni che passano hanno determinato un radicale cambio di suono nella band: passata è l’epoca dei suoni alla Robbers & Cowards, l’epico debutto che mise i Cold War Kids, come una delle band più originali emerse nello scorso decennio. COLD WAR KIDS
giovedì 4 aprile 2013
THE UNUSED WORD "INFINITY"
The Unused Word è il moniker di Anna, sia producer che cantante, proveniente da Vienna, davvero molto talentuosa. Con una gran voce personalizzata, quasi perfettamente intensa, riflessiva, interessante, per una consistente miscela fra vari generi: pop, r’n'b, soul, ritmi hip-hop ed elettronica. "Infinity" è l'album di debutto ed è uscito per la Duzz Down San. Immensa, "Infinity" e più che una miscela di suoni e generi, per un mix, che si adattano perfettamente alla sua particolare voce. Una Musicista debuttante, che ha iniziato a suonare il pianoforte quando aveva appena sei e mezzo, ha preso a produrre nel 2005 all'età di 20, ha iniziato a lavorare con Logic nel 2008, e ha fondato un coro nel 2009. Ha studiato composizione presso il gmd (Università di Musica di Vienna). La maggior parte di quello che sà di produzione proviene dall' apprendistato con Shockwave Dubstep. THE UNUSED WORD
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RACHEL ZEFFIRA "THE DESERTERS"
Rachel Zeffira, proviene da una formazione classica,cantante lirica che ha studiato in Italia, quindi italo-canadese, la cui carriera ha avuto una inaspettata e decisa svolta lo scorso, quando ha unito le forze con Faris Badwan, dove formarono il duo "Cat's Eyes". Ora fa il suo debutto da solista con l'album "The Deserters". In parte album registrato agli Abbey Road Studios, tale che presenta uno stile orchestrale ma sottile, barocco e pop, che spesso evoca il tranquillo mondo del noto Nick Drake. "The Deserters" è un opera preziosa, straordinaria raffinata e fiduciosa, per una tale artista, che naviga all'interno, cosi pare, di questo nuovo territorio musicale, per la prima volta. "Ho voluto scrivere ogni nota e aver fiducia in me stesso, per produrre i miei propri testi", ha detto Rachel. L'Album è presentato da due video musicali diretta da Yuval. Zeffira ha un'intera orchestra dietro di lei, con pianoforti, strumenti a corda e fiato facendo versioni di ogni canzone primordiale. E anche se tutti i pezzi hanno della melodia familiare, presenta un suono chiaro e meditativo, con un minimo di tranquillità, che mi ricorda Erik Satie. Piuttosto che cantare è un'approssimazione di suoni e sospiri. Zeffira canta in relax , in bilico, con tono, mettendo in ogni canzone, la bellezza cristallina della sua voce piuttosto che gli effetti speciali che la circondano. RACHEL ZEFFIRA
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mercoledì 3 aprile 2013
LAPLAND "LAPLAND"
Josh Mease condivide più di un nome con il cantautore Josh Rouse. Nella sua Lapland, album di debutto, Mease canta, suona la chitarra, basso, tastiere e tamburi, e ha anche altri tre batteristi. Egli è cresciuto in Texas, ma il suo è suono più evoluto è più muscoso e lussureggiante, secco e arioso, non diversamente dai bit e pezzi di Rouse. Egli si muove speditamente attraverso stili e generi differenti, mantenendo un suono personale e unico. Riesce a dare all'album una dose buona in qualità psych-pop, è molto dello stile degli anni '80. Naturalmente, si sente l'influenza indiretta di Brian Wilson. Mease è inafferrabile, lui è un vero artista poliedrico che può re-inventare se stesso alla caduta di un ottava, che si sentono come ogni canzone è un artificio, ma c'è qualche integrità musicale al di sotto di esso. Si può ascoltare l'effetto di una miriade di stili e generi musicali, dai primi pionieri degli anni '60 e 70, agli Impressionisti francesi come Ravel e Debussy, e negli anni 1970 come i Fleetwood Mac. Mescolare gli stili non è nuovo per Mease. Il suo amore d'infanzia di rock e country si sono evoluti a studiare chitarra jazz. Questa trasformazione dà a Mease un approccio unico alla scrittura delle canzoni, e il suo lavoro ha guadagnato in estimatori, non solo in ambienti indie, ma anche nel jazz, R&B, e la musica classica. Mease ha trovato sempre conforto nella solitudine del proprio pensiero, spesso preferendo i paesaggi entro l'occhio della mente, rispetto al trambusto della città che lo circonda. LAPLAND
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martedì 2 aprile 2013
DAUGHTER "IF YOU LEAVE"
"If You Leave" è l’album di debutto della formazione inglese, il trio londinese dei Daughter, capitanato da Elena Tonra. Il trio è composto dala voce vellutata di Elena Tonra (vocals, guitar), Igor Haefeli (guitar) compagni anche nella vita reale e Remi Aguilella (percussion). L’album è cosi stato prodotto, dal chitarrista Igor Haefelie coadiuvato da Rodaidh McDonald (The xx, Adele) Jolyon Vaughan Thomas (Maps), e mixato da Ken Thomas (Sigur Ros,M83). La notevole complessità dell'album è da ritenersi davvero ammirevole, considerando che la banda è cosi composta solo da tre membri. Musica soft, sussurata da sola camera, scarna, tormentata e delicatamente malinconica, testi poco allegri e claustrofobici. L'album si basa su una sorta di atmosfera creata da delicate chitarre stratificate, insieme a momenti di violente percussioni e batteria ma che li riunisce tutte.Tormentato, inquieto, intenso, cupo: si può definire in molti modi l’esordio dei Daughter, emozioni, così forti da far scordare i dettagli sonori. La voce di Elena Tontra scuote con la sua violenta calma. Con questo album, Tonra è in grado di diffondere il proprio talento musicale oltre i confini di un progetto solista, che per noi ascoltatori è una cosa entusiasmante. La band trova un punto dolce tra l'intimità della musica folk acustica e la travolgente potenza di indie-rock. Il risultato finale è una bella raccolta di canzoni che risuonano indipendentemente dalla loro specifica storia. Si tratta di un album che ricrea perfettamente uno stato d'animo che non è particolarmente salubre, ciò che è certo però che se non è una delle più straordinarie opere, è emotivamente coinvolgente. La bella Elena Tonra strappa i suoi demoni interiori e butta giù dall'alto ammalianti melodie per noi. DAUGHTER
lunedì 1 aprile 2013
CHARLES BRADLEY "VICTIM OF LOVE"
Davvero molto riuscito e cosi vivo e appassionante questo "Victim Of Love" di Charles Bradley. Dove lo stesso Bradley mantiene l'anima, in questo breve ma dolcissimo Album di sole undici tracce. Pieno di toccanti canzoni d'amore, con ritmo di infettive strappalacrime, questo progetto è stato sostenuto dalla produzione Daptone Record, che ci riporta ai giorni in cui sia il blues che il soul sono stati in generale all'unisono una sola cosa, e per anni sulla cresta dell'onda. C'è qualcosa di così speciale nella voce di Bradley, che ci afferra e ci tiene in tutto questo intero album. Per molti anni Charles Bradley ha lavorato come cuoco e anche esibito in alcuni spettacoli come imitatore di James Brown. Un giorno, fù scoperto dalla Daptone Records di Brooklyn, questo era il giorno in cui la carriera dell'artista finalmente iniziò. Il suo primo Album "No Time For Dreaming" ebbe un impatto positivo. Ora presenta il suo secondo Album "Victim of Love", una sorpresa, in cui l'ascolto presenta romanticismo e voyeurismo, e che i travagli della vita di Bradley hanno in qualche modo inciso nella sua voce, ma non c'è dubbio che il suo canto è molto potente. Un suono di black musicisti di 50 anni fa, ma è l'ultima cosa che ci viene in mente, quando Bradley scatena la sua arma segreta, un urlo contemporaneamente gioioso, catartico e profondamente inquietante. Un anima che trasmette emozioni per un suono primordiale, all'interno di un cuore profondamente addolorato. CHARLES BRADLEY
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